Presentazione del coro "Monte Canin"

17 novembre 2008

Lassù, dietro la Catena dei Musi, in una piccola valle incastonata fra i monti delle Alpi e delle Prealpi Giulie, durante le prime invasioni barbariche si è insediata una popolazione particolare. Grazie alla conformazione orografica del territorio, quell’etnia ha mantenuto un isolamento che le ha consentito di conservare quasi immutato il linguaggio e una cultura tradizionale rappresentata da tutta quella sfera di espressioni indicate come letteratura orale: favole, canti lirici, narrativi e d’improvvisazione nei quali i resiani hanno dimostrato una capacità comunicativa del tutto particolare. La danza, con il suo accompagnamento strumentale, ed il canto sono stati sin dal principio oggetto della curiosità e via via dell’interesse etnografico dei folcloristi a partire dalla fine del 1700. La ricchezza di questo patrimonio tradizionale ha determinato nel coro Monte Canin, gruppo corale che trae le sue origini nei primi anni settanta, la volontà di salvaguardare, conservare, trascrivere, elaborare e diffondere la propria identità culturale raccogliendo, catalogando, studiando e proponendo canti che altrimenti si sarebbero persi. Non sempre i coristi ci riescono come vorrebbero, sia perché l’organico è soggetto a continui mutamenti sia per l’oggettiva difficoltà nell’apprendimento linguistico dei brani resiani da parte dei numerosi coristi di madrelingua italiana e friulana. I coristi, attenti e talvolta invidiosi del saper cantar bene degli altri cori, sono caparbiamente rimasti ancorati alla volontà di riproposizione del loro repertorio, sforzandosi umilmente di apprendere lezione dopo lezione i preziosi insegnamenti dei maestri che si sono succeduti alla direzione corale.

Attualmente il gruppo corale è diretto da Alla Simcera.

La maestra, diplomata in canto presso il conservatorio di Usgorod, con la competenza tipica degli allievi delle scuole di musica dell’Europa Orientale, ha capito immediatamente l’importanza della tipicità della cultura resiana e con garbata determinazione trasmette ai coristi l’entusiasmo necessario per sostenere un concerto.