Viaggio a Parigi

22 agosto, venerdì.  Caldo afoso e soffocante. Cantano soltanto le cicale, ma forse a nord-ovest il calore sarà meno intenso. 15,30- San Pelagio: unica passeggera di una stazione muta e solitaria salgo  su un treno deserto  con unico compagno di viaggio, il capotreno, Pauloni. Scambiamo qualche chiacchiera ed è subito Udine. Nonostante la calura la stazione non è vuota. Sulla banchina 6, per Venezia, sosta qualche decina di persone. Poco dopo le 16.00 arriva Ilaria, di lì a poco anche Lia e Roberto.

L’entusiasmo non manca e nemmeno la gioia di partire. I pronostici sono tutti a favore: sarà una settimana positiva. Il tempo scorre velocemente e  a Venezia si è in un attimo, almeno così sembra.Un panino e una bibita sul terrazzo del bar della stazione, allietati da un piacevole venticello e da intense vibrazioni coloristiche. Alle 20.15, puntualissimo, il treno va… ma il condizionatore non funziona e l’aria è irrespirabile, la cabina è già occupata da un altro ospite subito  depistato.

 Il viaggio si preannuncia difficile…

23 agosto, sabato…. Invece col passare delle ore arriva un po’ di refrigerio e anche il sonno. Il risveglio, alle porte di Parigi, è piacevole: puntualità,  succo di frutta, croissant  e… un bel sole che fa capolino tra i villaggi  monocordi della periferia. 8,20, stazione di Bercy. E’ di recente costruzione, un po’ a sud-ovest  della Gare de Lyon. Non ha certo lo stile fascinoso di quest’ultima, ma permette agevoli spostamenti a chi arriva  ( o parte) dall’Italia. La metropolitana è nuova, protetta da pannelli di vetro, velocissima. Scendiamo alla stazione di Pyamides e raggiungiamo a piedi  la Maison Metropole, rue S. Anne,130. Stanze numero 204 per Lia e Roberto, 302 per Ilaria e me. L’appartamentino è luminoso e confortevole: ti senti subito “a casa”, ma non è ancora disponibile, cosi’ intanto decidiamo per i mercatini di  Gliconcourt, porta Mairie de Saint-Ouen. E’ una vasta area nella periferia nord di Parigi, un grande bazar dell’antiquariato attorniato, esternamente, da  un grande e svariato mercato . C’è di tutto e curiosare tra proposte di ieri e di oggi diventa un piacevole gioco: confronti, commenti, informazioni, piccole contrattazioni. A mezzogiorno ci concediamo una insalata francese nella brasserie già conosciuta nel viaggio a Parigi con il  coro e poi via di nuovo.  Finiremo per fare dei piccoli acquisti, i primi souvenir, al mercato settimanale esterno. Stanchi, ma soddisfatti ceniamo a casa, prima di una ulteriore passeggiata al Louvre, poco distante per altro dalla residenza. L’ora che volge al desio  e l’aria serica di una città sempre  affascinante accorda le voci:

“Plaisir d’amour ne durent q’un moment, // chaigrens d’amour durent toute la vie.

Io canterò per te l’amore // e soffrirò se tu non mi amerai”.

Parigi ispira sempre poesia.

24 agosto,domenica.  Cielo sereno e temperatura mite ci accompagnano fin dall’inizio. Cominciamo a lustrarci gli occhi. Prima tappa: Sainte Chapelle, splendida testimonianza gotica; seconda tappa Concergerie, evocante macabri riti rivoluzionari e conturbanti storie erotico-amorose ( Abelardo ed Eloisa). Nel pomeriggio, dopo un familiare pranzetto casalingo, ci concediamo un po’ di relax ai giardini del Luxembourg, mentre Ilaria avvia una attivita’ di orienteering lungo le vie della cyte. La serata si conclude in un ristorantino greco al quartiere latino. E poi lungo la  Senna tra le scintillanti intermittenze della Tour Eiffel.

25 agosto, lunedi’. Una giornata dedicata  alla scoperta della moda e alla visita ai grandi magazzini, la Fayette e Primptemps. Nel pomeriggio visitiamo Les Halles  e curiosiamo le simpatiche idee degli stilisti emergenti. Lia e Ilaria trovano scarpe e abiti di loro gradimento con cui sfileranno più tardi in una piazzetta vicino al centro Pompidou.  Serata casalinga.

26 agosto, martedi’. Di nuovo ai grandi magazzini  prima di una accattivante sbirciata alle gallerie piene di negozietti tipicamente parigini. Nel pomeriggio, attraverso altre gallerie, raggiungiamo  a piedi Montmartre, tra orde di turisti e memorie impressioniste.

La giornata si conclude al quartiere latino in un bugigattolo libanese ai sapori del kebac.

27 agosto: mercoledì.  Il sole che ci accompagna dall’inizio del viaggio saluta una splendida giornata che incomincia alla gare de Lyon con un biglietto per Fontainebleau. Il castello offre una visita interessante. Ma è soprattutto il giardino a suscitare  emozioni piacevoli, capaci di solleticare i più profondi romantici turbamenti che sussultano rumorosamente sul selciato della foresta del castello al trotto cadenzato, ma allegro, di due cavalli che permettono ai turisti di immergersi in lontane, rarefatte atmosfere. Anche lo stomaco reclama. Un croc Messier/ Madame  con una dissetante birrozza ci  infonde nuove energie e la voglia di riesplorare i giardini della reggia per la gioia di fameliche e smisurate carpe, disposte a lotte accanite per  qualche briciole di pane.

Cena in pantofole e serata al Trocadero tra azzurre intermittenti luminarie che accendono i sogni degli spettatori.Ilaria, intanto, annaffia le lenzuola con romantiche lacrime davanti  alla tv che trasmette,degna  cornice della giornata, il film  “ insonnia d’amore”.

28 agosto: giovedì. Museo Guimet per Lia e me, Maison de Jacquemartre et Andrè per Ilaria e Roberto. La mattinata trascorre tra reperti antichi del magico oriente. La raccolta raccoglie e confronta oggetti di culture antiche,ma contemporanee dell’Asia orientale, permettendo al  visitatore di goderne le analogie e le differenze.

Parigino e particolarmente intimo ( manca lo spazio per qualunque movimento) il pranzo in una brasserie  nei pressi della Madelaine. Nel tardo pomeriggio  lustriamo gli occhi  passeggiando per Place Vendome, rue de la Paix, rue des Capucines….ammirando gioielli e abiti inavvicinabili, riservati a un mondo di  super-ricchi… cui certamente non possiamo invidiare la ricchezza di piacevoli emozioni e sensazioni.

Ma che mal di piedi… Fortunatamente alla Maison Metropole sono in voga ciabatte e piedi scalzi.

29 agosto: venerdì.  Si avvicina  l’ora della partenza e i souvenir non bastano mai. La Samaritaine e Les Halles  sono mete d’obbligo. Si fa strada un po’ di tristezza cui sembra partecipare anche il cielo che, di tanto in tanto, scioglie le sue nuvole grigie sulla nostra passeggiata. Il calore dell’amicizia scalda un po’ il nostro cuore e soprattutto una  calda fonduta ai formaggi francesi. Non guasta nemmeno un po’ di alcool.

La Senna silente accompagna il nostro rientro ammiccando con intermittenti rifrazioni luminose. Benevola ascolta un malinconico coretto di villotte friulane , perfino resiane e la struggente “ plaisir d’amour…….”

 Addio  cara, dolce ville lumiere.

30 agosto: sabato.   Ormai anche Ilaria ed io  ci sentiamo di casa e possiamo affrontare familiarmente, da sole, le vie di Parigi. Uno scroscio di pioggia ci sorprende presso la piramide del Louvre, mentre puntiamo sicure verso il museo d’Orsay  per  nuovi stordimenti  tra le cangianti rifrazioni coloristiche degli impressionisti.

E poi c’è l’eterna poesia dei tetti di Parigi. Vorremmo portarne via almeno uno, magari con un micio innamorato in vena di serenate. Non si può, ma almeno avvicinarsi di più.. Idea: la terrazza de’ La Samaritaine. Lassù anche le nuvole sono clementi.

Un ultimo abbraccio a 360 gradi a Parigi  e un bacio a tout le monde.

Ore 20.00: gare du Bercy.

                                               Adieu Paris, anzi …… a revoire!

31 agosto : domenica.  Il viaggio è stato  confortevole, discretamente puntuale.  Al confine del Friuli  fa capolino qualche nuvola, che verso nord-est si fa via via più intensa.  Ma l’ombrello

( comperato in corsa dal provvidenziale marocchino sbucato  d’incanto) non serve, almeno fino al momento del congedo sul marciapiede esterno della stazione di Udine.  Siamo tutti un po’ dispiaciuti, ma anche contenti di tornare a casa.

Il bilancio è estremamente positivo, sul piano turistico e ,soprattutto, sul piano umano.

Speriamo sia solo la prima di una lunga serie di esperienze analoghe.